Parla l'Uomo
per ammaestrare l'Altro
su cose a lui del tutto ignote.
Parla
per subissare l'avversario.
Parla
per coprire le sue colpe.
Parla
per non sentire
la voce amara della coscienza.
Parla
per non accogliere
l'appello del dolore.
E così l'Uomo
tacitando con un fiume di parole
il Vero, il Giusto, il Santo,
in esso fiume s'inabissa
insieme alla liberazione.
Molto di più varrebbe
per il mondo e lui
apprendere il segreto del silenzio
per captare
sulla frequenza dello Spirito
un divino messaggio
di fede, speranza e carità.
(Firenze 2.5.1984)